lunedì 16 giugno 2008

Per Claudia

Perdonami, di meglio non sono riuscito a fare.
Il tuo zio.

Questa è la mia segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali

Gentile Garante della Privacy,

in data 22/11/07 , Le ho spedito una e-mail, dove le chiedevo delucidazioni su alcuni aspetti che riguardavano una storia che mi sta molto a cuore (troverà allegata l’e-mail).
La storia riguarda una ragazza di 18 anni (mia Nipote), morta in una maniera non ancora chiara, precipitando da una finestra del liceo che frequentava.

Il giorno dopo aver spedito l’e-mail, sono stato contattato da una Vostra gentile collaboratrice, la quale mi chiese di inviargli, le fotocopie degli articoli in questione, per poter poi vagliare i miei dubbi.
A quel punto però feci presente alla Signora che prima ancora di avere chiarezza, desideravo non nuocere in maniera negativa, riattizzando questa storia, alle sorelle e ai genitori della ragazza in questione.

La Sua gentile collaboratrice, mi disse che capiva quello che intendevo dire, ma allo stesso tempo, mi disse anche che secondo Lei, almeno un freno ai giornalisti andava dato. Non tanto per procedere contro tali persone (contro di loro non intenderò procedere, nemmeno nel caso che si comprovasse che vincerei di sicuro. No, li considero “uomini” troppo piccoli!!! Onestamente, mi fanno schifo), quanto per mettersi al riparo da eventuali accostamenti che nuovi casi di cronaca potrebbero accomunare.
Io, in effetti non avevo preso in considerazione un tale evento, evento che riporterebbe in prima pagina proprio quello che io voglio evitare…

Preso coscienza dell’ottima valutazione effettuata dalla Sua gentile collaboratrice, decisi di parlarne con i genitori della ragazza e loro sono stati d’accordo con me di chiedere a Voi il parere su questa storia e se risultasse che non hanno avuto un comportamento corretto, obbligarli a non accostare in futuro, il nome, o il fatto di mia Nipote, con altri casi di cronaca simili.

Questo è quello che le chiedo in via ufficiale, autorizzandola a procedere, nel caso ritenesse di poterlo fare.

Però, ci terrei anche ad avere una valutazione su quattro persone (il cui comportamento spiegherò più avanti), che con il loro agire hanno senza dubbio tolto quei residui di “forse è andata in un’altra maniera”, che erano rimasti sparsi qua e là, dopo la tempesta mediatica diffamatoria, che Claudia, mia Nipote… la ragazza in questione, ha dovuto subire. Per Giunta senza aver la possibilità di difendersi.

Le quattro persone sono:

Paolo Rossi Prodi, all’epoca direttore dei servizi psichiatrici della ASL di Firenze

Paola Fasano, preside del Liceo in questione

Nicolosi, il magistrato che ha seguito il caso

Alessandro Simoncini.


In questo caso però, se possibile, vorrei solo una vostra valutazione. Vorrei riservare ad una valutazione della famiglia l’eventualità se procedere o no, contro tali persone.

Questa premessa, per quanto lunga, l’ho ritenuta necessaria, anche perché in assoluto, la cosa che mi preme di più è non nuocere a chi voglio bene.







Mie considerazioni sui media.

Le allegherò un po’ di articoli.
Una parte la definirò “vergognatevi”, e riguarderà tutti gli articoli che non sono etichettati con una sigla
Altri invece avranno una sigla è avranno perciò una riflessione abbinata.

Per quanto riguarda il “vergognatevi”, faccio presente solo alcuni aspetti incontestabili:

Primo aspetto:
in tutti gli articoli c’è scritto che non può essere andata diversamente dato che il parapetto è molto alto!!!
Una delle poche cose che ha fatto la polizia scientifica, anzi l’unica… ma questa è un’altra storia, è una fotografia alla finestra con un metro appoggiato che certifica senza ombra di dubbio l’altezza, cioè CM. 100, il minimo consentito dalla Legge Italiana!!!
Da tenere presente che mia Nipote era alta oltre un metro e ottanta!

Oltre a fornire un’affermazione “falsa, tendenziosa e fuorviante”, non sono nemmeno andati a verificare, in seguito, se quello che avevano “urlato” era vero… proprio pessimo giornalismo!!!

Secondo aspetto:
Erano false, le seguenti affermazioni:
Che si era lasciata con il suo ragazzo. Al contrario erano vari mesi che stavano insieme ed erano in momento molto bello… era tornata da pochi giorni da una mini settimana bianca soltanto insieme a lui.

Non era vero che era seguita dagli psicologi!


E per finire, molti hanno scritto una frase che era presente nel suo diario. Tra l’altro, molti l’hanno scritta in maniera diversa, più drammatica.
In verità in una delle ultime pagine del diario, insieme a tantissime altre frasi sparse in tutto il diario, c’era scritto “presto finirà”, in molti articolo la frase è diventata, dopo aver ribadito che Lei l’aveva scritto nel suo diario:
“è finita” oppure “tutto è finito”

Dato che nessuno li ha autorizzati a pubblicare cose scritte da lei… potevano scriverlo?
Cambiare addirittura la frase???
Penso che a mia nipote avrebbe dato noia di sicuro dato che una volta, conversando con lei, mi disse che non trovava giusto che avessero pubblicato “il diario di Anna Frank” se lei non l’avesse voluto.

Ho cercato di sintetizzare al massimo, perché su ogni articolo potrei argomentarci un giorno intero.
Comunque nella cartellina “Vergognatevi”, troverà gli articoli con evidenziate le frasi.

Questo è quanto, almeno per quanto riguarda il poter eliminare il rischio di veder abbinare il caso di mia nipote con nuova cronaca.











Veniamo adesso alle quattro persone specifiche:


Paolo Rossi Prodi:

vi allego l’articolo di giornale (Documento A), vorrei sapere se una persona che occupa quel ruolo, può rilasciare quelle dichiarazioni; a lui attribuite e per giunta tra virgolette.
E’ ovvio che la gente comune presuma che lui, in “virtù” della sua carica sia a conoscenza dei segreti di ogni paziente, perciò, se lui dice quelle cose… ci possono essere dubbi? Era una matta drogata e s’è gettata!!!
Io almeno l’ho intesa così.
Il comportamento di questa persona io l’ho trovato vergognoso e non solo dal punto di vista umano… ma più che altro dal punto di vista “etico”, mi sbaglio?
Riguardo a l’ulteriore inopportunità di abbinare addirittura il servizio SERT (tossicodipendenze… ma lo leggerà nell’articolo), contrappongo i risultati degli esami tossicologici che escludono categoricamente uso di droga, ne quel giorno, ne mai!
Questo Sig. Paolo Rossi Prodi, ha fatto un bel regalo a mia nipote… insieme a tutti gli altri, gli hanno rubato il dolce ricordo di se ai posteri…
Bravo quest’uomo…


Paola Fasano:

E’ evidente che Paola Fasano, in qualità di preside di quel liceo, ha tutto l’interesse che la storia prenda la piega del suicidio. E’ altrettanto evidente che il suo “NON DIRE” a nessuno che la finestra “NON ERA ALTA… ANZI…” comportamento che è stato molto lesivo per mia Nipote, se sarà valutato, sarà fatto in altre sedi.
Però c’è un articolo (Documento B), dove viene attribuita ad una fonte interna della scuola, la notizia che quella finestra è molto alta… non può essere stato un incidente.
Nel documento troverete il passaggio evidenziato.

Mi domando, dato che quella specifica notizia veniva attribuita ad una fonte interna della scuola, non era loro dovere smentire ufficialmente? Chi tace acconsente, o no?

Nicolosi:

Questo uomo un giorno dovrà, a mio avviso, rispondere di fatti ben più gravi, ma non è questo il luogo, qui si controlla altre cose, perciò…
Troverete allegato un articolo (Documento C), dove addirittura nel titolo grande centrale, c’è la seguente frase:

Il magistrato
non nutre
dubbi:
“E’ stato
un suicidio”

… esattamente così! Guardar per credere!!!

Mi domando, dato che addirittura adesso, a quasi due anni di distanza, non esiste la certezza del 100% che si sia trattato di suicidio, ma si può???
Mille regole da vivi e da morti non si vale più niente?
Prima di poter dire ad un assassino che è tale, anche davanti all’evidenza, per correttezza, dobbiamo giustamente aspettare la sentenza della Cassazione.
Quest’uomo invece ha emesso la sentenza su mia nipote!!!
E dato il suo ruolo si può intendere “Nel nome del popolo Italiano”
Si può???




Alessandro Simoncini:

Questo signore, ha spedito una lettera ad un quotidiano ed è stata pubblicata. (Documento D)
Questa lettera mi ha dato molta ma molta noia.
Questo signore, vaneggiando conoscenze che invece non aveva (sua figlia era stata compagna di classe per un paio di anni, ma non si sono mai frequentate), ha scritto una sceneggiata, contribuendo a sigillare la certezza che si era suicidata.
Questa lettera, proprio perché scritta da un babbo, è molto devastante, leggendola, si capisce che se fosse stato lui il genitore Claudia non si sarebbe uccisa.

Proprio un bel genitore questo alessandro simoncini…



A tutt’oggi, non esiste la minima certezza di niente, anzi se si analizzano bene gli aspetti, ne esce fuori un quadro inquietante… del tipo “potrebbe addirittura trattarsi di omicidio”… ma anche questa è un’altra storia…

Vi ringrazio in ogni caso e sarò sempre reperibile a tutti i recapiti che ho scritto nella prima pagina.

L’unico aspetto che desidero rinforzare, è il non procedere, anche nel caso che ce ne fosse la possibilità contro le quattro persone.
Su di loro, se fosse possibile, vorrei solo una vostra opinione.

Distinti saluti
Roberto Ballerini

Questa è la risposta del Garante per la protezione dei dati personali









lunedì 2 giugno 2008

paola fasano (la tua preside) giuseppe nicolosi (il Magistrato) paolo rossi prodi (dirigente ASL di Firenze) i giornalisti...sono tutti piccoli uomini

Chi più chi meno, tutte queste persone ti hanno tirato dei grandi secchi piena di merda... e te non lo meritavi!!!

Presto gli renderemo tutto però, comprensivo degli interessi!!!

Cercheremo di tirare fuori più soldi possibile, e con quei soldi, cercheremo di dare un bicchier d'acqua a più bambini possibile.

Se ci riusciremo, forse sarai addirittura contenta di aver preso quelle secchiate.

Ciao Claudia, tvttttttttb